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MATALENA

                                

Si racconta che Rombolà Antonio detto Matalena, nella sua lunghissima vita, abbia commesso ben 24 omicidi. Alcuni in modo feroce come quello di un suo cugino, con il quale era in contrasto. Lo fece prima ubriacare quindi appiccò fuoco alla “linazza” (resti della lavorazione del lino) sulla quale il malcapitato era coricato, facendogli fare una morte orribile.

Un altro efferato delitto lo commise uscendo sull’uscio di casa. In lontananza un uomo stava facendo i suoi bisogni corporali (in dialetto stava cacandu sutta a nu sinteri). Il Matalena rientrato in casa prese il fucile ed impiombò il poveretto che restò stecchito sul colpo. La moglie vedendolo soddisfatto gli domandò il perché. "Dovevo provare un nuovo tipo di polvere", gli rispose con evidente soddisfazione per il risultato.

Il delitto perfetto, possiamo dire di quest’altra storia. Il Matalena era stato estromesso come guardiano di un feudo sul monte Poro. Un “dirittu” di Zungri aveva preso il suo posto, si racconta che fosse un vero tipaccio.

Matalena finse di avere il “chjovardu” cioè la gotta e di non poter camminare restando seduto davanti casa sua. Egli gridava per il dolore e ricevette per una intera estate visite di parenti e amici. 

Quando capì che il rivale aveva ormai abbassato la guardia, nottetempo si recò sul poro è lo uccise sulla soglia del suo capanno. Il giorno dopo ritornato alla sua finta malattia, gli fu portata la notizia dell’uccisione del guardiano. “Povireu quantu mi dispiaci, eramu i meghju amici”  questo fù il suo lapidario commento.

A tutto c’è un epilogo. Pentitosi di quanto aveva commesso si ritirò presso il convento di monte Poro vivendo da eremita. Quando gli portarono la notizia che un suo figlio aveva ammazzato un altro suo figlio ed un nipote, disse: "Matalena per questa terra è morto".(il figlio Francesco nel 1864 uccise per futili motivi il fratello Alfonso ed il nipote Antonio, morendo pazzo, per il rimorso nel carcere di Vibo V.)

Forse Antonio Rombolà detto Matalena comprese solo allora quanto la violenza non paghi. Essa presenta sempre il conto, spesso salato.

 

 

 

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